N° 80
RIFLESSI IN UN OCCHIO BIONICO
1.
Mentre Tony Stark deve
affrontare un dramma personale ed altri suoi nemici complottano contro di lui,
la REvolution è sotto attacco di un gruppo di cyborg. Uno di questi,però, si è
appena ribellato alla sua programmazione.
-Io sono Luther Manning.- afferma mentre abbassa il braccio destro.
<<Anomalia, anomalia. Correggere immediatamente.>>
<<Tentativi di correzione in corso.
Programma anomalo oppone resistenza.>>
-Non sono un programma anomalo, stupido computer, sono un essere umano
e tu mi darai retta, adesso.>>
<<… … in attesa di istruzioni da
utente amministratore Luther Manning.>>
-Così va meglio. Ora spiegami che sta succedendo. L’ultima cosa che
ricordo è una granata che mi esplodeva sotto i piedi.-
<<Il soggetto Colonnello Luther Manning è rimasto gravemente
ferito in zona di guerra. Status:
perdita di
entrambe le gambe del anche un braccio destro. La metà sinistra del volto completamente
devastata, ustioni gravi su oltre l’80% del corpo. Prognosi: morte.>>
-Ma io sono vivo,
quindi?-
<<Il
soggetto è stato inserito nel Progetto Deathlok su ordine del Tenente Generale
John Arthur Ryker USA.>>[1]
-Ryker. Conosco suo fratello Simon. Dicevi del Progetto Deathlok,
'puter? Sapevo che la Brand Corporation stava lavorando su qualcosa di simile
ma il progetto era stato abbandonato dopo uno scandalo.-
<<Il progetto è stato ripreso su
impulso del Generale Ryker. Il soggetto Manning è stato sottoposto a massicci
interventi ricostruttivi. Le gambe e il braccio sono stati sostituiti da
impianti bionici, la pelle ustionata è stata rimpiazzata da pelle sintetica,
una protesi di metallo è stata installata sul volto assieme ad un occhio
bionico dalle alte prestazioni. È stato collegato ad un computer centrale e
dotato di un’intelligenza artificiale che ne governa le funzioni.>>
-Che saresti tu, giusto ‘puter?-
<<’Puter non è il modo corretto di
riferirsi a questa unità. La mia denominazione corretta è…>>
-Io ti chiamo come mi pare.- taglia corto Luther Manning -E ora andiamo
a risolvere una situazione spinosa.-
Da un’altra parte. Il
Dottor Harlan Ryker sbotta:
-Abbiamo perso il contatto con Deathlok. Si è disconnesso dal computer
centrale.-
-E questo che significa?- chiede il Dottor Jonas Harrow.
-I soggetti Deathlok hanno una fastidiosa tendenza all’autonomia.
Purtroppo hanno bisogno di un cervello umano vivo per funzionare al meglio e
capita che si ribellino. Michael Collins aveva fatto la stessa cosa.-
-E lo dice con questa tranquillità? Adesso abbiamo due cyborg
potenzialmente ribelli. La situazione ci sta sfuggendo di mano.-
-Stia tranquillo, Dottor Harrow, avevo previsto quest’eventualità e
preso le mie precauzioni.-
Jonas Harrow, medico
radiato dall’Ordine per le sue operazioni poco ortodosse non si sente affatto
rassicurato.
Katherine Joanna Finch
si asciuga gli occhi umidi di pianto. È ora di smettere di fare la bambina,
pensa, piangere non riporterà indietro l’uomo che per i primi undici anni della
sua vita pensava fosse suo padre. Deve accettare il fatto che Howard Finch è
morto, ma questo non significa che non debba cercare di capire perché è
successo, perché un uomo buono ha improvvisamente deciso di spararsi un
proiettile in testa.
Si mette a sedere sul
divano e guarda verso Tony Stark e Pepper Potts dallo sguardo cupo e
preoccupato.
-Ora sto bene.- afferma, poi guarda Tony negli occhi e gli dice -Papà,
voglio che tu mi prometta una cosa.-
-Tutto quello che posso, Kathy.- risponde lui.
-Devi trovare quei bastardi che hanno costretto Howard ad uccidersi e
gliela faccia pagare.-
Tony non obietta
nemmeno alla scelta di parole di sua figlia e si limita a fare un cenno del
capo.
-Lo farò, te lo prometto.- risponde infine.
Pepper sa che Tony è
determinato a mantenere quella promessa ma si chiede se davvero Kathy stia
bene. Quali saranno le conseguenze del trauma su di lei. Solo il tempo potrebbe
dirlo.
2.
Per quanto possa
essere stata potenziata, Cylla è ancora di base un essere umano mentre Iron Man
indossa una delle migliori armature da battaglia del pianeta, spesso imitata, ma
mai eguagliata. Alla fine cede.
<<Beh… non eri poi
così dura come credevi.>> commenta
Happy Hogan.
-Iron Man…-
Al suono di quella
voce Happy si volta di scatto mostrando i palmi dei guanti e si trova davanti
Deathlok. Prima che possa sparargli una doppia scarica di repulsori, il cyborg
alza le mani.
-Vengo in pace.- afferma.
<<Difficile
crederlo, visto che sei lo stesso che meno di mezz’ora fa stava per fare una
strage di dipendenti della REvolution e voleva farmi a pezzi.>>
-Sono riuscito a eliminare la programmazione e riprendere il controllo
di me stesso.-
<<E dovrei
crederti sulla parola?>>
-Mi sto arrendendo, no? Immagino che la tua armatura abbia degli
strumenti per controllare se sto dicendo la verità.-
Happy tace e poi si
rivolge direttamente all’Intelligenza Artificiale dell’armatura:
-Possiamo farlo Antigone?-
<<Certo Mr. Hogan. Posso eseguire uno scan completo del suo
sistema una volta guadagnato l’accesso.>>
-Ok.-
Happy torna a
rivolgersi a Deathlok:
<<Bene. Consegnami la pistola
allora.>>.
-Nessun problema.- risponde il cyborg.
Porge la sua arma ad
Iron Man che sta per prenderla quando un pensiero gli attraversa la mente.
<<Un momento:
quell’altro cyborg, Coldblood, aveva nel cranio una bomba che doveva esplodere
se fosse stata disattivata la sua unità di controllo. Come faccio a sapere che con
te non è lo stesso?>>
-‘Puter, sta
dicendo la verità? Ho una bomba nel cervello?-
<<Più correttamente nella scatola
cranica.>> risponde la voce
nella sua testa <<È stata attivata non appena questa unità si è disconnessa dal
computer centrale. Esploderà tra 45 secondi.>>
-Oh ca… perché non mi hai avvertito?-
<<Non mi è stato chiesto.>>
-Puoi... puoi disattivarla?-
<<È tra le mie funzioni. Devo
eseguire?>>
-E me lo chiedi, stupida macchina? Esegui immediatamente. Sono già
morto una volta, non voglio farlo una seconda.-
Si sveglia con la gola
impastata e fa fatica a capire dove si trova, poi, finalmente, mette a fuoco:
ha bevuto un bicchiere di troppo dimenticandosi di aver preso le medicine e
questo è il risultato.
Con una certa fatica si rimette in piedi e si
trascina fino allo specchio. Ha una faccia da incubo: occhi rossi e barba
lunga,.
Non va affatto bene, si dice, devi darti una
regolata. Devi farlo se vuoi riuscire ad umiliare War Machine come lui ha fatto
con te. Stuart Clarke non si fa mettere i piedi in testa da nessuno… nessuno.
Ok, pensa War Machine, questo Siege è un duro ma
io posso essere più duro di lui. I mitragliatori montati sulle sue spalle hanno
una potenza di fuoco impressionante e lui la scarica tutta sul suo avversario.
<<Ti sei messo
contro l’uomo sbagliato, amico.>> gli dice <<Io non ho il cuore tenero come gli Iron
Man.>>
Per la verità, se lo
scan eseguito dall’armatura è corretto, non c’è praticamente nulla di organico
in Siege e quindi non ci sono problemi di forza letale con lui: può scatenarsi
senza problemi, ma perché dirlo al suo nemico?
-Non riuscirai a fermarmi. Io sono Siege.- gli dice il suo avversario.
<<Da come lo
ripeti spesso, mi viene il dubbio che tu abbia problemi di identità, sai?> ribatte Jim Rhodes.
Dalla sua piastra
pettorale proietta un uniraggio a piena potenza che respinge ancora una volta
il suo avversario.
<<Io, invece, so
benissimo chi sono: sono quello che ti farà a pezzi.>>
-Questo lo vedremo!-
Dal petto di Siege esce una sfera che piomba su
War Machine esplodendo con fragore.
3.
Se gli fosse fisiologicamente possibile, Deathlok
suderebbe copiosamente mentre il computer nella sua testa recita:
<<Meno 30 secondi… meno 29…>>
-Ho afferrato il concetto.- ribatte Luther Manning -Ti consiglio di
sbrigarti a disattivare quella stupida bomba alla svelta piuttosto.-
<<La sequenza è stata inizializzata e
dovrebbe completarsi nei prossimi 15 secondi.>>
-Dovrebbe? Non mi sembra molto incoraggiante.-
Iron Man lo osserva
silenzioso. Una carica esplosiva progettata per far saltare la testa di
Deathlok non dovrebbe impensierirlo e comunque Happy Hogan non è un vigliacco.
In ogni caso quel cyborg fermo in piedi a parlare da solo lo innervosisce non
poco.
Gli scanner della sua
armatura lo avvertono che la bomba è ancora attiva, Il tempo sta scadendo.
Joanna Nivena Finch
guarda l’uomo davanti a lei ed esclama:
-Lei è pazzo!-
Ezekiel Stane replica
ostentando una notevole freddezza.
-No, Mrs. Finch, lei sarebbe pazza a non accettare la mia proposta,
specie se tiene al futuro dei suoi figli.-
-Io potrei denunciarla.-
-E per cosa? Tutto quello che ho fatto è stata un’operazione
commerciale perfettamente legale grazie alla quale ora io sono il proprietario
di ogni bene che fosse intestato a suo marito, attività commerciali e
abitazioni. Suo marito sapeva bene quel che faceva quando ha firmato le carte e
se non è stato capace di reggere, me ne dispiaccio ma non me ne assumo la
colpa.-
-Lei è spregevole.-
-Ho avuto ottimi maestri. Adesso sta a lei: sua figlia è una Stark e
non avrà mai comunque problemi economici, ma suo figlio Howard Jr.? Che ne sarà
di lui?-
-Tony… Tony mi aiuterebbe.-
-Oh non ne dubito. Vada da lui, allora e gli spieghi la situazione. Si
metta nelle sue mani… oppure ascolti me.-
Joanna china il capo e
dopo un attimo di silenzio replica:
-Mi dica cosa vuole da me.-
Harlan Ryker guarda i
dati su un monitor.
-I contatti con Deathlok sono cessati.- dice -Dobbiamo presumere il
peggio e cioè che la personalità di Luther Manning abbia ripreso il controllo
come fece Michael Collins con la precedente versione.-
-Allora abbiamo fallito anche con lui come con Coldblood-7.- ribatte il
Dottor Jonas Harrow.
-Niente affatto.- replica Ryker -Ero preparato dalle precedenti
esperienze e ho preso delle contromisure.-
Indica il fratello
Simon seduto su una poltrona e con in testa un casco collegato ad un
macchinario vicino.,
-Le sorprese non sono ancora finite.- afferma.
4.
Nella finestra
panoramica del suo attico Tony Stark guarda pensieroso l’orizzonte. Le dita di
Pepper Potts si posano, gentili, sulle sue spalle.
-Posso immaginare cosa stai pensando.- gli dice.
-Non deve essere troppo difficile per te, suppongo.- ammette amaramente
lui -Stavo riflettendo su come non solo la mia vita sia costellata di tragedie
ma anche quella di chi mi è caro. Quante volte tu, Happy e gli altri avete
rischiato di restare uccisi per mano di un mio nemico? Che diritto ho io di
chiedervi di farlo?-
-Nessuno ma noi l’abbiamo sempre fatto volentieri perché lo meritavi.-
-Ne sei davvero convinta?-
-Sì e con assoluta convinzione.-
Pepper lo bacia e per
un po’ rimangono stretti l’uno all’altra, poi è di nuovo lei a parlare:
-Ora smettila di commiserarti. Hai fatto una promessa a tua figlia:
datti da fare per mantenerla.-
Tony sta per parlare
quando il suo cellulare squilla. Conosce quel numero e la chiamata può solo
significare altri guai. Sospira e risponde:
-Dimmi, Happy.-
L’inconfondibile voce
di Happy Hogan risuona nel microfono:
<<Mi serve il tuo aiuto, capo.>>
La forza dell’impatto
ha sbattuto War Machine all’aperto. Meglio così, pensa il guerriero in
armatura. Qui ha più spazio di manovra e può allontanare Siege dai civili
innocenti.
-Sei ancora intero?- esclama Siege.
<<Amico…>> replica Jim Rhodes <<Tony Stark non costruisce queste armature
con materiale di scarto.>>
Con uno scatto balza
in piedi ed afferra il suo nemico per i polsi.
-Cosa stai facendo?-
<<Ho deciso di
dare un taglio netto a questa storia.>>
Usando tutta la forza
a sua disposizione War Machine strappa le braccia bioniche del suo nemico e le
getta lontano.
Una voce che solo lui
può udire echeggia improvvisamente nelle orecchie di Siege.
<<Sequenza di autodistruzione
inizializzata.>>
Pochi secondi dopo il cyborg esplode.
L’ascensore privato si
apre e ne esce Madame Masque.
-Benvenuta Giulietta.- la saluta il Conte Nefaria.
-Il mio nome è Whitney, lo preferisco.- ribatte la donna dalla maschera
d’oro.
-Come preferisci. In fondo non è il nome che conta ma la persona che lo
porta, non sei d’accordo mia cara Pavane?-
La donna bionda
vestita solo di una sorta di bikini azzurro in pelle e lunghi guanti e stivali
dello stesso materiale e colore che sta in piedi al fianco di Nefaria fa solo
un cenno d’assenso un po’ annoiato.
Se si potesse vedere
l’espressione sul volto di Madame Masque forse si noterebbe un lieve disprezzo,
ma che le importa in fondo delle
sgualdrine che suo padre si porta a letto? Specie considerando che è suo padre
solo di nome, il simbolo del viluppo di menzogne che è sempre stata la sua vita.
-Manca solo il tuo amico inglese.- dice Nefaria rivolto a lei.
-Arriverà.- replica Madame Masque -Starà cercando il modo di fare
un’entrata ad effetto. Sarebbe il suo stile.-
-Mi conosci bene.- dice improvvisamente il cameriere che stava
riempiendo i bicchieri di Nefaria e Pavane.
Alza di scatto la
testa e si sfila una maschera rivelando il volto dell’uomo conosciuto solo come
Lo Straniero.
-Parliamo d’affari.- dice.
5.
Mike O’Brien esce
dall’ospedale e dopo un attimo di perplessità sale a bordo di un’auto guidata
dalla bionda agente dello S.H.I.E.L.D. Judith Klemmer.
-Tutto bene?- chiede la donna mettendo in moto.
-Decisamente.- risponde lui -Thanos mi aveva conciato male[2]
ma sono tornato a posto.-
-Mi fa piacere. E adesso che intenzioni hai?-
-Scoprire quali sono i piani del Conte Nefaria e sistemare lui e le sue
amichette una volta per tutte.
-Mi piace.- replica Judith sorridendo.
Tony Stark nel salone
e senza perdersi in convenevoli chiede:
-Allora, cosa sta succedendo?-
<<In poche
parole, capo, il nostro amico cyborg è passato dalla nostra parte.>> spiega
Happy Hogan.
-Sono il Colonnello Luther Manning delle Forze Speciali dell’Esercito…
o almeno lo ero, ora credo che dovrei farmi chiamare Deathlok.- si presenta il
cyborg in questione.
-Manning, sì... ricordo questo nome dai file dei Vendicatori.- borbotta
Tony -L’originale Deathlok si chiamava Luther Manning a veniva da una Terra
parallela.-
-Non sono certo di capire quello che dite. Chi mi ha ricostruito ha
pasticciato con la mia mente ma ora sono di nuovo me stesso.-
-Come accadde a me.- interviene Michael Collins -I fratelli Ryker non
imparano mai dai loro errori.-
-Harlan e Simon Ryker? Dovrebbero essere in prigione.-[3]
replica Tony.
-Non più: il loro fratello, il Generale John Ryker, li ha tirati fuori di galera per farli
lavorare ad un revival del Progetto
Deathlok.-
-Tutto questo è insensato.- commenta Tony.
<<Ma la buona
notizia…>> replica Happy <<… è che il
nostro Deathlok può portarci al loro covo.>>
<<Decisamente la
migliore notizia della giornata.>>
A parlare è stato War
Machine, appena arrivato, che aggiunge
<<Non vi dispiace
se vengo anch’io vero? Ho proprio voglia di spaccare qualche testa.>>
Nessuno ha obiezioni.
Il rifugio segreto dei
fratelli Ryker e di Jonas Harrow sembra vuoto e silenzioso ma nell’oscurità
qualcosa aspetta ed il suo momento verrà presto.
CONTINUA
NOTE DELL’AUTORE
Nulla di
rilevante da dire. Appuntamento al prossimo episodio dove… no: scopritelo da
soli.
Carlo: